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“L’obiettivo di tutti è vivere in un futuro pulito, sano e sostenibile per tutti”.

Oggi è la giornata mondiale dedicata alla lotta alla plastica. Se ne parla dal 1972, quando a Stoccolma viene istituita una campagna globale dalle Nazioni Unite nell’ambito della Conferenza dell’Onu sull’ambiente, tra l’altro la prima che diede il via alla Dichiarazione di 26 principi sui diritti dell’ambiente e delle responsabilità dell’uomo per la salvaguardia. Ad oggi, si celebra la giornata e si conferma, dopo 50 anni circa, l’esigenza sempre più urgente di cercare modalità per vivere in modo sostenibile e tutelare le risorse in continuo esaurimento. Una logica comune quella di raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030 per proteggere l’intera comunità e quindi il pianeta Terra su cui viviamo, adottando semplici azioni quotidiane che anche se con lentezza, stanno entrando nella mentalità del quotidiano di ciascun cittadino e di ciascuna impresa. Trovare soluzioni per limitare e azzerare l’inquinamento da plastica è l’obiettivo del Programma delle Nazioni Unite al fine di rendere l’ambiente consono alla qualità della vita e al benessere del cittadino e punta ad un settore che produce rifiuti di plastica, il turismo.  Secondo i dati dell’Onu, con l’incremento degli arrivi turistici internazionali, che tra il 1980 e il 2019 sono passati da 177 milioni a quasi 1,5 miliardi all’anno, secondo una valutazione statistica, dieci turisti su otto che visitano le zone costiere, aggiungono rifiuti di plastica se si considerano già gli otto milioni di tonnellate che popolano gli oceani ogni anno.  Vengono utilizzati molteplici prodotti in plastica monouso che rispettano gli standard di salute, sicurezza e igiene e gli scarichi di molte navi da crociera di acque reflue in mare, contengono microplastica con un evidente incremento dell’inquinamento.  Tante le azioni attivate tra politica e impresa per educare alla circolarità, ma siamo ancora a limiti di produzione di plastica che vengono superati di gran lunga, con il 99% costituito da sostanze chimiche provenienti da fonti di inquinanti e non rinnovabili. Si consideri, inoltre, che ogni anno l’umanità produce circa 430 milioni di tonnellate di plastica, due terzi dei quali sono prodotti di breve durata che diventano rapidamente rifiuti. Pensare che dalla prima conferenza, la produzione di plastica sia aumentata di oltre 22 volte e che si rompe liberando particelle di plastica che vengono ingerite nei pesci o da animali di terra, è un dato sconcertante visto che vengono poi ingerite dall’uomo attraverso acqua e cibo. L’1% dell’acqua della Terra è ospitato dal Mar Mediterraneo, su cui si concentra il 7% delle microplastiche globali mondiali: un dato rilasciato dall’ UpM, Unione per il Mediterraneo che lascia non più riflettere, ma attivare azioni di recupero, visto che il paragone è corrisponde al peso di 50 Torre Eiffel di rifiuti di plastica gettati in mare.  “Ogni anno si producono a mondo 400 milioni di tonnellate di plastica, un terzo delle quali utilizzate soltanto una volta. Ogni anno l’equivalente di oltre 2000 camion dell’immondizia pieni di plastica viene scaricato in oceani, fiumi e laghi. Le conseguenze sono catastrofiche – dichiara il video messaggio il Segretario Generale, Antonio Guterres, in occasione della Giornata mondiale dell’Ambiente – Le micro pastiche si fanno strada anche nell’aria che respiriamo. La plastica è prodotta da combustibili fossili: più plastica produciamo, più combustibili bruciamo, più accentuiamo la crisi climatica. Abbiamo delle soluzioni. Lo scorso anno la comunità globale ha avviato il negoziato su un accordo legalmente vincolante per permettere fine all’inquinamento da plastica. Si tratta di un primo passo, ma occorre fare tutto il necessario. Un nuovo Programma del rapporto dell’Onu mostra che è possibile ridurre l’inquinamento da plastica dal’80%entro il 2040 a condizione di partire adesso, riutilizzando, riciclando e diversificando rispetto alla plastica”. Il messaggio del segretario è chiaro, ma devono coordinarsi governi, compagnie,consumatori per educare al riciclo e al riutilizzo della plastica, “ azzerare gli sprechi – continua Guterres – e costruire una economia circolare”. L’obiettivo di tutti è vivere un futuro pulito, sano e sostenibile per tutti”.

#BeatPlasticPollution

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