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“La Raccolta differenziata deve diventare SELETTIVA al fine di rispettare le norme e raggiungere gli obiettivi preposti dall’UNIONE EUROPEA”

Ci vuole connessione tra i Comuni in Italia per vincere la sfida della Raccolta differenziata. Si sviluppano progetti che si soffermano sulla sensibilizzazione del cittadino che è e resta il protagonista del sistema dei rifiuti. “ Il rifiuto che sia in plastica oppure in vetro o alluminio o acciaio non lo si trova per strada per caso , ma è il cittadino che lo abbandona sia sui marciapiedi o nelle zone verdi o nei parchi. Importante è mettere di continuo a conoscenza il cittadino di quanto diventa essenziale protagonista nel sistema rifiuti.” E’ quanto dichiara Giuseppe Dalena, presidente Selectika, a proposito delle programmazioni e delle progettazioni in cui vengono coinvolti i Comuni e i Consorzi a tutela dell’ambiente e del rispetto dell’intera cittadinanza. “In riferimento alla plastica, se consideriamo una frazione degli imballaggi in plastica contenuta nelle bottiglie in PET che sono oggetto di alcuni obiettivi che sono stati imposti dall’Unione Europea, le  direttive sono state recepite nell’ordinamento nazionale e prevedono che si debba arrivare alla raccolta differenziata delle bottiglie in PET ( polietilene tereftalato) al 70% entro il 2025 e al 90% nel 2030. Inoltre, dal 2025 le bottiglie nuove in PET dovranno contenere almeno il 25% di PET RICICLATO e al 2030 almeno del 30% di PET RICICLATO”. A dichiararlo Giorgio Quagliuolo , presidente COREPLA. E’ chiaro il motivo per cui si dovrà reperire il materiale con cui fare il PET RICICLATO e cioè utilizzando la modalità selettiva  di raccolta delle bottiglie, cioè separate dalla raccolta differenziata tradizionale, in modo tale che si abbia certezza che siano bottiglie provenienti da flussi alimentari, poiché anche qui c’è una norma che impone che il PET da Riciclo debba essere, per le bottiglie, di provenienza non inferiore al 95% da filiera alimentare. Quindi, la RACCOLTA SELETTIVA ci aiuta a centrare questi obiettivi. In Italia si è già arrivati a quel numero del 77-78% nella raccolta differenziata per le bottiglie, ma  il nuovo metodo di calcolo probabilmente altererà i dati , in quanto ad oggi si considera il raccolto in ingresso di centri di selezione, ma l’Unione europea vuole porre come punto di calcolo l’uscita dai centri di selezione, “dove ci sono dispersioni e questo alza l’asticella ancora di più”. Ecco perche i progetti che coinvolgono i Comuni e quindi direttamente il cittadino possono concorrere al raggiungimento degli obiettivi. In Italia, non solo si è i più efficaci, ma anche più economici come ha confermato Rinaldini, presidente RICREA,  poiché i risultati che abbiamo raggiunto in Italia li abbiamo raggiunti a costi che sono inferiori  a quelli degli altri stati europei che hanno performance inferiori alle nostre.

In questo percorso, tutto confluisce in una direzione e direi in un unico elemento essenziale, il cittadino, la persona che insieme alle istituzioni e ai consorzi di filiera dediti alla tutela dell’ambiente ha il dovere morale di rispettare se stesso e il prossimo rispettando le ordinanze e il diritto di sapere e conoscere i dettagli dei singoli progetti. Solo con una consapevolezza in più, si possono raggiungere grandi obiettivi.

 

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